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La musica nella Meditazione


La musica nella Meditazione

Perché tutte le meditazioni attive hanno una musica che accompagna tutti gli stadi attivi e qualcuno degli stadi inattivi?

     Nella scuola mistica di Pitagora la musica era una delle cose principali ed è anche il mio sforzo qui.
Dobbiamo creare della bella musica in modo da rendere possibili alti stati di meditazione. La musica è meditazione esteriore: la meditazione è musica interiore. Esse vanno insieme mano nella mano, si intrecciano una nell’altra.
     E’ una delle più grandi esperienze della vita quando la musica intorno a te, ti travolge, ti inonda e la meditazione comincia a crescere in te – quando la meditazione e la musica si incontrano, il mondo e il divino si incontrano, la materia e la consapevolezza si incontrano. Questa è la unio-mystica. La mistica unione.
     In oriente è stata chiamata Yoga. Yoga vuol dire semplicemente unione. La definizione migliore di yoga e anche la più sintetica è del grande mistico Vyasa. Egli dice che lo yoga è samadhi. Estasi.
Di solito samadhi viene tradotto come estasi ma questo non è corretto perché letteralmente estasi significa stare fuori, mentre samadhi vuol dire essere in esso! Dovrebbe essere tradotto come instasi, non come estasi Lo yoga è instasi – stare dentro, non fare nulla, solo essere. Questo stato è meditazione.
 
     E qualunque forma di aiuto esterno avrà in sé la musica, solo in questo modo potrà veramente aiutare.
     Il suono dell’acqua che scorre giù dalla collina può essere d’aiuto perché ha una sua propria musicalità. Le onde ruggenti dell’oceano possono aiutare perché hanno una loro propria musica, così come il canto degli uccelli al mattino o il cri cri degli insetti nella notte silenziosa o la pioggia che cade dal tetto. Tutto ciò che crea musica crea anche meditazione.
     La scuola di Pitagora era una scuola di musica, di canti, di danza…di grande celebrazione.
 
     Le persone hanno dimenticato che la musica può portare in basso e può anche portare in alto. La musica moderna ti porta verso il basso, è connessa con il centro più basso del tuo essere, con il centro sessuale. Ti da sensualità, è pornografica. Ha perso ogni altezza. E’ brutta. E’ veramente solo rumore e nient’altro – il jazz e altre musiche pop – rumore che ti porta giù. E’ semplicemente qualcosa che ti intossica. E’ così assordante che ti senti perso, pensi che stia per accadere qualcosa. Quello che accade è che vieni tirato giù verso la terra, sempre più in basso verso l’animale che è in te.
     La musica antica, la musica classica, ha un effetto completamente diverso. Ti porta verso l’alto, ti porta oltre la forza di gravità. E’ parte della levitazione, cominci a galleggiare sempre più in alto. Ha una qualità più meditativa.
Raggiunge i tuoi centri più alti

     La musica vera, quella degna di essere chiamata musica ha qualcosa a che vedere con sahasrar  – il tuo settimo chakra. Ma molto raramente un vero genio può creare tale musica. Ma se una musica riesce a toccare anche solo il centro del cuore, è più che sufficiente.
     Se il centro del cuore inizia a danzare, a muoversi, si è molto vicini alla meditazione.

Osho: Filosofia Perenne

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