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Invitare il caos
Invitare il caos



     Gurdjieff, nel suo libro "Incontri con Uomini Straordinari" ha scritto che i dervisci lo hanno messo in guardia su ogni genere di esercizio riguardante la respirazione poiché ogni cambiamento del respiro naturale porta a dei risultati disastrosi nella vita. Qual è il tuo pensiero?

      C'è del vero in quello che dice sul pranayama e su ogni esercizio di respirazione. Noi non dovremmo interferire sul modo di respirare, sul modo di camminare o di sedere perché ogni ostacolo posto alle nostre abitudini ci procura dei cambiamenti.
Così, se vuoi stare come sei, non interferire sul tuo respiro. Ma se hai uno scopo da raggiungere, se cerchi il cambiamento, se vuoi trasformare la tua vita, allora devi correre questo rischio.
     Il rischio è: se trasformi il tuo modo di respirare si trasformerà pure il tuo sistema di vita. Se sei soddisfatto di come sei, se pensi che tutto vada bene così, allora non devi proprio fare niente. Ma se ti senti incompleto, allora devi fare un cambiamento.
      In questo caso il cambiamento del respiro diventa importante, la cosa più importante. Cambiando il tuo modo di respirare sentirai che molte cose perderanno di importanza,mentre altre si manifesteranno. Ora, dopo migliaia di esperimenti si può accertare che cosa se ne andrà da te e che cosa invece ti resterà e ti verrà aggiunto. Ora è un'evidenza chiara, stabilita: una vera scienza.

     Ben poche cose ci sono note della nostra vita quotidiana. Per esempio, quando siamo arrabbiati, il nostro respiro subisce un cambiamento, non resta lo stesso. Il cambiamento avviene anche se sei tranquillo, in silenzio. E se conosci come è il tuo respiro nello stato di silenzio, allora puoi creare questo stato regolando la tua respirazione, in modo che corrisponda al silenzio.

      Infatti mente e respiro sono connessi.

      Pertanto la disciplina del respiro ha un grande significato. Un cambiamento della respirazione produce un corrispondente cambiamento della mente. E non esistono pericoli dal momento che è stato stabilito – e stabilito scientificamente – come agisce la mente nei diversi stadi di respirazione. Certo esisteva un pericolo agli inizi di questo esperimento. Esiste sempre il pericolo durante le fasi iniziali di una ricerca sul nostro essere. Ma quando la ricerca ha successo, diventa una legge scientifica.
      Per esempio: è impossibile arrabbiarsi se il tuo respiro si mantiene fermo e calmo. Collera e respiro calmo non possono convivere. Il contrario invece è possibile. Se incominci a respirare come quando sei in collera, sentirai presto la collera invadere la tua mente.
     Pranayam, ovvero la disciplina del respiro, ha scoperto molti metodi per la trasformazione della mente.

     Sarà bene capire la differenza fra quella che chiamiamo respirazione artificiale e quella che chiamiamo respirazione naturale. Ciò che conosci come respirazione naturale, non è affatto naturale. Se sai questo, allora sai che il modo in cui sei abituato a respirare è totalmente artificiale. Dal momento che hai respirato sempre così, – da tanto tempo, sin dall'infanzia – ormai è un abitudine, una seconda natura. Davvero non sai cos'è il respiro naturale.
     Quello che è conosciuto come respiro narturale non lo è affatto. Se ne è fatto talmente un modello, che è diventato un' abitudine.
      I bamnbini respirano in un modo completamente diverso. Metti un bambino a dormire e poi sorveglialo: respira con la pancia. Mentre respira, la sua pancia si alza e si abbassa ritmicamente. Ma gli adulti respirano con il petto, il loro petto si alza e si abbassa quando respirano. Solo i bambini respirano in modo naturale.
      Se incominci a respirare come fanno i bambini, la tua mente piano piano diventa come quella di un bambino, una mente innocente come quella del bambino. O, al contrario, se tu diventi innocente come un bambino, incomincerai a respirare con la pancia.

     Quando abbiamo capito questo, possiamo iniziare a respirare in modo più naturale. Così come è ora il tuo respiro, è innaturale, artificiale. Il derviscio si sbaglia raccomandandoti di non respirare in modo artificiale. Il tuo respiro è già innaturale e artificiale. Ma quanto più si approfondisce la nostra conoscenza, più impariamo a respirare in modo naturale. E quando il nostro respiro è totalmente naturale, le grandi possibilità della nostra vita incominceranno a manifestarsi.
      E' anche bene sapere che è benefico praticare all'improvviso la respirazione artificiale.

     Il derviscio ha ragione nel trovare pericolosa ogni interferenza nella pratica della respirazione. Ma questa è solo una mezza verità. Ci sono moltissime possibilità. E' un gioco.

     Così, se qualche volta respiriamo per un po' in modo innaturale – innaturale nel senso che non abbiamo mai respirato in questo modo – incominciamo a renderci conto di nuovi stati, di nuove situazioni che avvengono dentro di noi.
      Ci possono essere situazioni in cui ci sentiamo impazzire, altre che ci procurano un grande senso di libertà. Possiamo diventare pazzi o liberi in questa situazione. Entrambe le situazioni sono possibili. E, dato che siamo stati noi ad aver creato queste situazioni, noi possiamo controllarle e governarle quando diventa necessario. Il pericolo non esiste. Il pericolo esiste solo quando siamo impotenti, ma poiché siamo stati noi ad aver creato queste situazioni, noi possiamo terminarle quando lo desideriamo.
     Queste situazioni sono nelle tue mani, perché in ogni momento sai dove stai andando, se ti stai muovendo verso la beatitudine o verso la felicità. Se ti stai muovendo verso la pace o verso il pericolo. Ad ogni stadio sai chiaramente che cosa ti succede. Così non esiste alcun pericolo.
Nell'esperimento in cui la respirazione viene cambiata all'improvviso e bruscamente, il tuo stato interiore subisce un cambiamento completo. Respirando nel nostro modo abituale, non possiamo sapere quanto in realtà siamo separati dal nostro corpo. L'abitudine, ormai stratificata in noi ci ha sempre fatto sentire uniti il corpo e la mente, come se ci fosse un ponte fra di loro e così li vediamo come se fossero una cosa sola.
     La stranezza della scoperta ti scuote dall'incoscienza e pone fine al tuo sonno psicologico. La tua incoscienza non può terminare in un mondo così ben organizzato e sistematico, dove le cose si ripetono automaticamente ogni giorno. La tua incoscienza scompare quando accade – e deve accadere improvvisamente – qualcosa di inaspettato, strano, sorprendente.
     Così, quando l'esperienza del respiro ti conduce in una situazione del tutto strana, si apre davanti a te una nuova possibilità di crescita spirituale: allora tu acquisisci consapevolezza, allora vedi davvero qualcosa.

Se qualcuno vuole impazzire coscientemente sarà una grande esperienza, nessun'altra esperienza è così grande. Ma devi impazzire e tuttavia restare consapevole.

     Nella Meditazione Dinamica che ho creato, può aprirsi uno spazio in cui resti consapevole interiormente, mentre all'esterno impazzisci. Diventi così pazzo, che se qualcun altro fosse al tuo posto, lo giudicheresti proprio malato di mente. E puoi benissimo ritenerti malato di mente. Ma nello stesso tempo sei consapevole e ti osservi mentre stai danzando e roteando. Le due cose accadono simultaneamente: la tua consapevolezza e la tua follia.
      Ma se sei consapevole, come puoi essere pazzo? Eppure, ciò che ti sta accadendo è lo stesso che potrebbe accadere ad un pazzo. Questa è una situazione in cui ti senti travolto da un grande senso di stranezza e di separazione dal corpo. Non lo fai appositamente, la separazione avviene da sola.
La creazione di questi momenti di stranezza è molto importante per la consapevolezza. E con il respiro ciò avviene molto più velocemente, che con ogni altro metodo. Se con altre tecniche ci vogliono anni, con la respirazione accade in dieci minuti. Questo perché il respiro è connesso così profondamente con il nostro essere, che anche il più piccolo cambiamento si ripercuote in tutto il nostro essere.

Osho: "In Search of the Miraculous"

Vedi la parte 2: Creare Discontinuità

... Per saperne di più sullo stadio uno




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