Home Page  | OshoMeditazioniAttive |  | OshoMeditazioneDinamica |  | DimensioniUlteriori |
 | MappaDelSito | | Prospettive |  | Ricerca | | IndiceDegliArticoli |



Gli attacchi di cuore sono attacchi di odio?

di Dott. John Andrews





Una cura dinamica per l’epidemia della nostra era.

Stress è una di quelle parole di cui si maligna pesantemente. Che cosa non va con lo stress? Perché tutti gli sono così contro? Dopo tutto se non fosse stato per lo stress Gautama il Buddha forse non si sarebbe mai illuminato.
     La confusione sembra essere in ciò che intendiamo con ‘stress’. Immagina di essere un coniglio che è appena stato individuato da una volpe, a cui occhi significa ‘colazione’. Si, ci sarà stress, che è l’unica speranza che ha il coniglio. Con un aumento di ormoni ‘lotta-o-fuggi’ che di colpo gli scorrono nelle vene, il coniglio scappa – la volpe, in uno stato psicologico simile – lo segue. Stress acuto.
     In questa scarica di energia viene deciso il destino del coniglio. Il coniglio è totale, la volpe è totale, e poi è tutto finito. Se il coniglio riesce a scappare, poi si riposerà e l’episodio è concluso. Non sognerà volpi per una settimana, non andrà da uno psichiatra per avere dei tranquillanti o non si unirà al gruppo di supporto “coloro-che-odiano-le-volpi” anonimi. Continua ad essere un coniglio. E, comunque, se rimane con la volpe di ieri, perderà la volpe di oggi, e magari questa volta non sarà così fortunato.
    Adesso immagina un laboratorio artificiale, dove il coniglio è su una ruota,  solo a un baffo di distanza dalla volpe che è su una altra ruota. Tutto è organizzato in modo che la volpe non possa raggiungere il coniglio, e che il coniglio non possa scappare. Risultato: tensione cronica, lo stato che tutti erroneamente chiamano ‘stress’.
     Questo è molto simile al desiderio: lo spazio tra ciò che desideriamo e il raggiungimento del nostro desiderio rimane sempre lo stesso. Come l’orizzonte, rimane lontano, come sempre.
     Non occorre un Premio Nobel in psicologia per indovinare l’effetto su questi due animali. Ovviamente, andranno fuori di testa molto presto, e se il coniglio schiattasse per un infarto, chi ne sarebbe sorpreso?
     L’umanità ha passato la maggior parte della sua lunga storia vivendo con episodi di stress acuto, ma la vita moderna sembra essere molto più vicina alla seconda situazione i tensione cronica. Non c’è una totalità di output, non c’è una totalità di rilassamento. E’ solo un lungo ingorgo stradale. La sindrome da ingorgo stradale può applicarsi alle nostre carriere, ai matrimoni, allo studio, ai pagamenti del mutuo, all’inseguimento di status e di riconoscimento, e così via. Tutto nella vita moderna ha questa qualità del ‘devo solo’ ma ‘non ce la faccio completamente’.
     Le società industrializzate stanno vivendo un epidemia di malattie cardiache, si pensa che i fattori emotivi siano importanti in questa condizione. La parola in voga oggi è stress. E’ lo stress a essere considerato la causa principale degli infarti.
     Le cifre delle malattie cardiache in USA sono impressionanti e danno un’indicazione di quanto il problema sia esteso a livello mondiale. Gli USA hanno una popolazione totale di oltre 250 milioni – che è circa il 5% della popolazione del pianeta. Più di 4 milioni di americani soffrono di malattie coronariche, e quasi 35 milioni, circa il 25% della popolazione adulta, soffre di ipertensione – cioè una pressione sanguigna alta. Moltiplica queste cifre per 20 per una stima approssimativa delle proporzioni globali di questo problema.
     Un milione di americane muore ogni giorno di malattie cardiovascolari – due volte e mezzo il numero di coloro che muoiono di cancro e almeno dieci volte il numero di coloro che muoiono di trauma. Circa 1 milione e mezzo soffre di infarto ogni anno, e metà ne muore.il costo in dolore e sofferenza umani è immensurabile; il costo in dollari astronomico. La nazione spende circa 11 miliardi di dollari annualmente solo per chirurgia coronaria.
     Ricordi il Dr. Zhivago, che vanamente rincorre il tram a Mosca, dopo aver visto di sfuggita il suo amore da lungo perduto, Lara? Inciampa, si afferra il petto, e con agonia sul volto cade per terra. Sappiamo tutti che ha avuto un infarto.
     Stranamente quando i medici guardano il cuore dopo una morte così, non trovano una chiara causa. Nel passato veniva chiamata una “trombosi coronarica”, u grumo di sangue nel vaso sanguigno che porta al muscolo cardiaco. Secondo le informazioni pubblicate nel sommario di “Clinical Significance of Stress and Hypertension”, i cardiologi hanno scoperto che ciò è vero solo per il 12% del totale. La morte del muscolo cardiaco viene trovata solo nel 13%. Ciò lascia la grande maggioranza delle persone che di colpo si accasciano a terra e muoiono di ‘infarto’ senza una diagnosi specifica. In altre parole, il fatto strabiliante è che la scienza medica non conosce la causa della maggior parte degli infarti – il killer più grande del mondo occidentale.
     Adesso molti medici si fanno la stessa domanda: E’ possibile che questi casi senza diagnosi di infarto improvviso siano in relazione allo stress? Alcune delle prime indicazioni che mettevano in connessione lo stress alla malattia cardiaca vennero scoperte attraverso l’osservazione di tecnici e ingegneri spaziali del centro di Cape Kennedy. In uno studio durato otto anni venne mostrato come queste persone avessero una percentuale alta di morti improvvise, ma bassa di malattie coronariche, anche se, post mortem, alcuni avevano fasce microscopiche di cellule morte nei muscoli cardiaci.
     I ricercatori, in queste stesse persone hanno notato un tasso alto di ansia, depressione e divorzio. E’ stato scoperto che ogni lancio effettuato con successo significava un abbassamento di fondi, con il conseguente licenziamento del 15% della forza lavoro. I tecnici spaziali sono altamente specializzati che hanno poche alternative di lavoro una volta licenziati. Molti sono finiti a lavorare come riparatori di TV, considerandosi dei ‘servi’. Sembra che le morti non fossero dovute alle lunghe ore di lavoro necessarie per lanciare un razzo ma in relazione alla paura di essere licenziati.
     In seguito, studi su animali hanno rivelato che, pochi minuti dopo aver iniettato nel corpo  ormone da stress, venivano prodotte le stesse fasce microscopiche di cellule morte  – chiamate “ lesioni da contrazione”. Erano identiche a quelle trovate nei muscoli cardiaci degli ingegneri di Cape Kennedy.
    In seguito venne mostrato che nel 86% di morti improvvise erano presenti le stesse lesioni. Vennero notate anche in vittime di aggressioni che pur non essendo state danneggiate fisicamente morivano in un tempo breve dopo l’aggressione. Le stesse lesioni sono state trovate in pazienti con tumori che producono un livello abnorme di ormoni da stress, e in persone morte all’improvviso per abuso di cocaina, che rimuove l’ormone da stress dal sangue.
     Cercando di comprendere il ruolo dello stress nelle malattie cardiache, la ricerca moderna ha scoperto che quasi il 20% della popolazione è “ un reattore caldo”, il cui cuore viene drammaticamente colpito dallo stress, che produce un aumento impressionante di pressione sanguigna
     Guardando il make-up emotivo delle persone nella categoria “reattori caldi” esperti nel campo osservano che la caratterizzazione è il diniego  – non accettano di soffrire di stress; lo stress è qualcosa che accade agli altri, non a loro. In secondo luogo, percepiscono la propria vita piena di lotte, sconfitte, paure, incertezze e dubbio. Sono ansiosi e sono arrabbiati, ma la loro rabbia rimane inespressa.
     E’ riconosciuto che le persone che soffrono di rabbia o ansia croniche, come questi “reattori caldi”, sono più propensi ad avere un’alta pressione sanguigna di persone che sono felici. Ciò significa che gli attacchi di cuore potrebbero essere degli “attacchi di odio” " – il prodotto di un’alta pressione sanguigna causata dall’accumulo di rabbia inespressa.
     In aggiunta, alcune scoperte interessanti sottolineano che questi risultati sono differenziati sulla base del genere sessuale. Thomas Pickering, in “The Clinical Significance of Stress and Hypertension”, nota:” Gli uomini sembrano essere suscettibili alla rabbia a causa della aumentata pressione sanguigna, mentre tra le donne l’ansia sembra essere più importante. Nel posto di lavoro, le donne che percepiscono il proprio lavoro come stressante tendono ad avere una pressione sanguigna più alta se paragonate a donne che non si sentono stressate sul posto di lavoro. Nel caso di donne sposate che lavorano e hanno figli, la pressione sanguigna aumenta quando vanno a casa la sera, se i doveri domestici non sono equalmente condivisi tra marito e moglie. Infatti, alcune donne vedono il posto di lavoro come un paradiso dagli stress della vita domestica.”
     Altri studi hanno confermato questa relazione molto importante tra emozioni e pressione sanguigna. E’ stato mostrato che la pressione sanguigna è molto più alta quando i soggetti sono infelici, arrabbiati, sotto pressione o tesi se comparata a momenti nei quali non sono arrabbiati, ma rilassati e non sotto pressione.
     Ulteriori studi hanno mostrato che persone che trattengono la propria rabbia, sopprimono la loro ostilità e sono molto ansiosi in risposta allo stress, hanno un maggior aumento nella pressione sanguigna di pazienti che esprimono la propria rabbia e hanno un livello minore di ansia.
     Nel luglio 1989 è stato pubblicato un articolo nel Journal of Nervous and Mental Diseases che citava 48 studi riguardanti la relazione tra pressione sanguigna e fattori psicologici.
    Sono stati descritti tre caratteristiche psicologiche primarie degli ipertesi: rabbia e ostilità, difficoltà nel contatto e nella comunicazione interpersonale e l’uso frequente di diniego e auto-repressione.
    Come hanno scritto gli autori, “ Vista la consistenza dei risultati ci si domanda perché non siano stati iniziati dei programmi di intervento psicologico su larga scala per gli ipertesi. E’ ora di smettere di ignorare le scoperte empiriche. Ci sono variabili psicologiche associate all’ipertensione che richiedono logicamente interventi psicologici.”
    Più semplicemente, gli esperti che vedono la relazione diretta tra rabbia, stress e malattia cardiaca si arrabbiano a loro volta di fronte al fatto che nessuno sta cercando di risolvere i fattori psicologici e sociali che producono questa equazione.

    Ma la società è riluttante a guardare oltre i sintomi della malattia cardiaca verso una cura possibile perché tale cura potrebbe coinvolgere uno scrutinio di come la stessa società funziona. Abbiamo taboo sociali contro l’espressione della rabbia; abbiamo taboo psicologici contro l’ammettere di essere ansiosi e non in grado di sostenere il passo del nostro stile di vita competitivo. Per prevenire la malattia forse dovremmo cambiare molte regole sociali di base, e questo è più minaccioso della malattia stessa.
     Ma la ricchezza di evidenza è sempre più difficile da ignorare. Nel dicembre 1990, ptresso la American Heart Association, dei ricercatori hanno prodotto una quantità di dati che suggeriscono come la rabbia cronica sia molto dannosa per il corpo, ancora di più del fumo, dell’obesità e di una dieta ricca di grassi.
     Dott. Redford Williams del Duke University Medical Center riporta:” I nostri studi indicano che la rabbia ostile e sospettosa è rischiosa per la salute come ogni altro fattore di rischio che conosciamo.” Ha infine aggiunto che adolescenti ostili hanno livelli di colesterolo molto alti, da adulto, molto più alti dei coetanei accomodanti. Ciò suggerisce una connessione tra rabbia costante e malattia cardiaca.
     Un altro studio, del Dr. Maria Julius, University of Michigan, ha mostrato che le donne con rabbia soppressa a lungo erano tre volte più prone alla morte durante lo studio di donne che non avevano dei sentimenti così ostili. Dice:”  Una rabbia costante e repressa sembra essere un fattore maggiore di rischio delle sigarette.”
     Ulteriormente, un recente studio americano suggerisce che è l’effetto del razzismo a creare un aumento di ipertesi e di malati cardiaci nei cittadini di colore degli USA rispetti ai compatrioti di pelle bianca.
    Chiaramente, l’evidenza sta mettendo in scena che “l’ostilità” – siamo onesti e chiamamola odio – è un fattore critico nelle persone con malattie cardiache. E in modo simili, la repressione di queste emozioni, piuttosto che la loro espressione, peggiora la situazione.


     Leggendo tutti questi dati, due parole mancano: meditazione Dinamica.
     Osho ha creato la meditazione Dinamica per aiutare l’uomo moderno a meditare, basandosi sulla propria intuizione che siamo normalmente così tesi da dover buttare fuori la tensione fisica e mentale prima di essere silenti. Ma dato che l’ipertensione è meramente una forma estrema delle tensioni ordinarie e quotidiane,  questa tecnica di meditazione rivoluzionaria sembra fatta su misura per tagliare attraverso le “variabili psicosociali” che producono la malattia cardiaca.
    Il ritmo della meditazione Dinamica è incredibilmente simile allo schenma naturale dello stress illustrato dal coniglio che viene inseguito  da una volpe. E’ inaspettato e drammatico, con un rilascio totale di energia e emozioni seguito da immobilità – non ci sono più avanzi di pensieri ansiogeni, né residui di emozioni non scaricate- e poi la celebrazione di un altro giorno non essendo la colazione di qualcun altr
o! La meditazione Dinamica fornisce un’opportunità di catartizzare tutta l’ostilità repressa, e poi una possibilità di osservarla dissolversi nel silenzio.
    La totalità dell’output e la totalità del rilassamento che caratterizzano la meditazione Dinamica di Osho sono quasi l’opposto completo della qualità bloccata della sindrome moderna dell’ingorgo stradale. Non c’è da meravigliarsi se i meditatori hanno una grazia, una fluidità dei movimenti del corpo che completamente diversa dall’espressione rigida e fissa dell’uomo dietro il volante della sua vita piena di stress e di ingorghi.     Non c’è da meravigliarsi se queste arterie non possono contrarsi e rilassarsi normalmente, ma rimangono bloccate nel mezzo, causando ipertensione cronica, e tutto il resto.
     Il killer qui è ‘mentale’ – la mente e il modo nel quale le permettiamo di controllarci.
     C’è qualcosa di inevitabile nel fatto che un mondo dominato dalla mente, un mondo nel quale il cuore è schiacciato sotto il peso della logica, soffra un’epidemia di malattia cardiaca. Un’epidemia mondiale di odio è il reale problema, e la corrispondente assenza di amore. Non c’è da meravigliarsi se è il cuore ad essere attaccato.

… indietro per altri articoli

Copyright© Osho Commune



...tornare all'inizio