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Se c’è un elemento che la maggior parte di noi ha oggi in comune è lo stress. Lo stress cronico ci colpisce ad ogni livello con un impatto negativo sulla salute, sui rapporti con noi stessi e con gli altri, sulla capacità di funzionare al meglio sul lavoro e in tutti gli altri aspetti della vita. Lo stress rappresenta anche uno ostacolo per
entrarsi. |
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Entrarsi, o meditazione, ci permette di:: |
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E’ facile comprendere la necessità di ridurre al minimo lo stress e di rilassarci; e possiamo anche capire che rivolgersi all’interno di noi stessi sia la via da seguire. Ma stare seduti per venti minuti, con gli occhi
chiusi e tentare di fermare i nostri pensieri incessanti, le nostre
emozioni e il nostro corpo irrequieto, è quasi impossibile. IIn
effetti, cercare di rilassarsi crea ancora più tensione,
poiché siamo in lotta con noi stessi. Ne consegue un senso di
frustrazione e la convinzione che “la meditazione può funzionare
per gli altri, ma non per me!” Ti suona familiare? |
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La buona notizia è: Il problema non sei tu,
ma il metodo. Il tuo corpo è
irrequieto? |
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“ Naturalmente all’inizio bisogna cominciare.
Voi fate una tecnica al mattino e talvolta alla sera e poi ve la
dimenticate. Anche questo è utile ma non è ancora
meditazione; è ancora un fare. Non è diventato ancora
parte del vostro essere. Non è come respirare. Potete respirare
al mattino e poi non farlo più? La meditazione deve diventare
come il respiro, essere continuamente con voi. E arriva il momento in
cui diventa anche più profonda del respiro. |
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Tutte le sette tecniche di Meditazioni Attive di
Osho comprendono almeno una fase attiva, per esempio danza, respiro,
rilascio verbale, corsa, riso, pianto, gridare ecc. cose che ti portano
in modo naturale ad una o più fasi passive. ...Per leggere in dettaglio i cinque stadi della Meditazione Dinamica |
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