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Quando la bioenergia comincia a
scorrere in te, lavorando attraverso il sistema nervoso, molte
cose diventano possibili per il tuo corpo. Devi essere
libero per permettere al corpo di fare tutto quello che vuole
Questo secondo stadio non
è solo uno del - lasciar andare - ma anche uno stato di
cooperazione positiva. Devi cooperare con il tuo corpo,
perché il linguaggio del corpo è un linguaggio simbolico
che è andato perduto. Se il tuo corpo vuole danzare, puoi non
riuscire a sentire il messaggio. Per cui se nel secondo stadio
c'è un leggera tendenza alla danza, collabora, solo così
potrai capire il linguaggio.
Qualsiasi cosa accada in questo secondo
stadio di dieci minuti, fallo al massimo. Durante l'intero
processo di questa tecnica, non devi fare nulla che non sia al massimo.
Puoi metterti a danzare, saltare, ridere o piangere. Qualsiasi cosa ti
stia accadendo, in qualsiasi modo l'energia voglia esprimersi, coopera.
All'inizio sarà un'impressione, una lieve sensazione…così
lieve che se tu vuoi reprimerla non riuscirà ad arrivare ad un
livello cosciente. Può essere repressa senza accorgersene.
Così se c'è qualche intuizione, qualche barlume,
qualsiasi lieve indicazione nella mente, coopera e portala al massimo,
all'estremo.
La tensione c'è solo all'estremo, non altrimenti. Se la danza
non è al suo massimo non ci sarà nessun effetto; non ti
condurrà da nessuna parte. Molte volte le persone danzano, ma
non vanno da nessuna parte. Quindi la danza deve essere al massimo…e
non programmata, falla istintivamente e intuitivamente. La tua ragione
o il tuo intelletto non devono mettersi in mezzo
Nel secondo stadio diventa il corpo,
diventa tutt'uno con esso, identificati con esso -
così come nel primo stadio sei diventato il respiro. Nel momento
in cui porti l'attività al massimo, sentirai sorgere in te una
sensazione fresca, nuova. Qualcosa si è spezzato: vedrai il tuo
corpo come una cosa separata da te; diventerai un semplice testimone.
Non devi cercare di diventare testimone,
devi solo identificarti totalmente con il corpo e permettere al corpo
di fare tutto quello che vuole e andare dove vuole
andare. Nel momento in cui questa attività è al suo
massimo - ballando, piangendo, ridendo, essendo irrazionale e facendo
cose assurde - allora accade qualcosa: diventi un testimone.
Ora sei solo un osservatore; non c'è identificazione, solo una
testimonianza consapevole che accade da sola. Non è che tu devi
pensarci, semplicemente accade.
Questo è il secondo stadio della tecnica. Solo quando il primo
stadio è stato fatto in modo totale e completo, allora puoi
entrare nel secondo stadio. E' come il cambio di un'automobile: la
prima marcia può essere cambiata nella seconda solo quando la
velocità della prima è al massimo, non altrimenti. Si
può passare dalla seconda alla terza solo quando la
velocità della seconda marcia è al suo massimo.
Nella Meditazione Dinamica ciò con
cui abbiamo a che fare sono le marce della mente. Se il corpo
fisico, la prima marcia, viene portato al massimo estremo attraverso la
respirazione, allora puoi innestare la seconda marcia. Allora il
secondo stadio sarà veramente intenso: coinvolgente, impegnato,
senza che nulla venga lasciato indietro.
Quando pratichi la Meditazione Dinamica per la prima
volta puoi incontrare qualche difficoltà perché abbiamo
represso il corpo così tanto che questo modello repressivo di
vita è diventato per noi naturale. Questo in
realtà non è naturale!
Guarda un bambino: lui gioca con il corpo in molti
modi diversi. Se sta piangendo, piange intensamente. Il pianto del
bambino è una cosa molto bella da sentire, ma il pianto di un
adulto è brutto. Anche quando è arrabbiato il bambino
è bello; ha una intensità totale. Ma quando un adulto
è arrabbiato è brutto; non è totale. Tutti i tipi
di intensità hanno una loro bellezza.
Questo secondo stadio è difficile solo perché abbiamo
represso così tanto il corpo, ma se tu
cooperi con il corpo allora il suo linguaggio dimenticato riaffiora. Tu
ridiventi bambino. E quando ridiventi di nuovo un bambino una
nuova sensazione sorge in te: diventi leggero; un corpo che non
è represso diventa leggero.
Il secondo stadio è
terapeutico per la psiche.
Possiamo entrare nella meditazione solamente
attraverso la catarsi.
Dobbiamo essere completamente ripuliti; tutto
ciò che non appartiene ai sensi deve essere buttato fuori. La
nostra civilizzazione ci ha insegnato a reprimere, a tenere tutto
dentro, cosi che tutto va nell'inconscio e diventa una parte e un
frammento dell'anima e crea molta confusione in tutto l'essere.
Ogni fantasma che è stato represso diventa un potenziale seme
della follia. Deve essere eliminato.
Nel secondo stadio è possibile che accadano moltissime cose: ad
ogni individuo potranno accadere cose diverse. Qualcuno comincia a
danzare, qualcun altro inizierà a piangere. Qualcuno si
toglierà i vestiti: un altro comincerà a saltare e
qualcun altro a ridere. Tutto può accadere.
Muoviti dall'interno, muoviti totalmente, e allora potrai procedere
verso il terzo stadio.
Osho: "La grande
Sfida"
... Per
saperne di più sullo stadio due.
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