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In questo mondo di
consapevolezza, niente è così efficace quanto la
celebrazione.
Celebrare è come innaffiare una pianta.
La preoccupazione è l’opposto della celebrazione: è come
tagliarle le radici.
Sii felice! danza con il tuo silenzio.
C’è questo momento – è sufficiente! Perché
chiedere di più? Il domani provvederà da sé.
Questo momento è già fin troppo; perché allora non
viverlo, non celebrarlo, non condividerlo, non goderselo? Lascia che si
trasformi in una canzone, in una danza, in una poesia; lascia che sia
creativo. Lascia che il tuo silenzio sia creativo; fanne qualcosa..
Ci sono milioni di cose possibili,
perché nulla è più creativo del silenzio.
Non c’è bisogno di diventare un grande
pittore, famoso in tutto il mondo, un Picasso. Non c’è bisogno
di diventare un Henry Moore; non c’è bisogno di diventare un
grande poeta. Queste ambizioni di diventare grandi appartengono
alla mente, non al silenzio.
A modo tuo, per quanto modesto, dipingi. A
modo tuo, per quanto modesto, componi un haiku. A modo tuo, per quanto
modesto, canta una canzone, danza un po’, celebra e scoprirai che il
momento successivo ti conduce a un silenzio ancora maggiore.
E allora capirai che più celebri,
più ti viene dato, più condividi, più diventi
capace di ricevere… e in ogni momento continua a crescere. E il
prossimo momento nasce sempre da questo momento, quindi perché
preoccuparsi? Se in questo momento c’è silenzio, come può
esserci caos nel prossimo? Da dove verrebbe fuori? Continua a nascere
da questo momento.
Se in questo momento sono contento, come
posso essere scontento nel prossimo?
Se vuoi essere infelice nel prossimo momento,
devi diventarlo già in questo, perché l’infelicità
nasce dall’infelicità; la felicità nasce dalla
felicità. Devi seminare ora tutto ciò che vuoi
raccogliere nel momento successivo. Ma se lasci spazio alla
preoccupazione e inizi a pensare che arriverà il caos,
arriverà veramente; l’hai già portato qui. Ora dovrai
raccoglierlo; è già arrivato. Non c’è bisogno di
aspettare il prossimo momento; è già qua. Ricordatelo.
E’ rarissimo ottenere un momento di
felicità, di beatitudine “mdash”; non perderlo subito con il
pensare.
L’energia deve essere creativa. Se non la usi
per la felicità, la stessa energia sarà usata per
l’infelicità. E hai delle abitudini così profondamente
radicate nell’infelicità, che in quella direzione l’energia
fluisce in modo sciolto e naturale. Invece provare felicità ti
sembra un compito molto arduo.
Resta solo questo momento, puro, intenso,
pieno di energia. Vivilo! Se c’è silenzio, sentiti grato. Se
c’è benedizione, ringrazia l’esistenza, e abbi fiducia. Se puoi
aver fiducia, aumenterà.
Osho: "Yoga: The Alpha and Omega"
... Per saperne
di più sullo stadio cinque.
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