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Intensità: l'entrata verso l'ignoto
Intensità: l'entrata verso l'ignoto
Intensità: l'entrata verso l'ignoto



    Tutti gli stratagemmi e tutti i metodi che uso servono semplicemente a portarti sempre più intensamente nel qui e ora,  ad aiutarti a dimenticare il passato e il futuro. Ogni movimento del tuo corpo o della tua mente può essere usato come trampolino di lancio: l’enfasi è nel tuo tuffarti nel qui e ora.
Anche la danza può essere usata, ma allor sii la danza, non il danzatore.  Nel momento in cui arriva il danzatore, il danzare viene distrutto. E’ arrivato il ricercatore, è arrivato il tempo; ora il movimento non è più integro, danzare è diventato superficiale e tu te ne sei andato.
Quando stai danzando, sii la danza, non il danzatore e arriverà un momento in cui sarai puro movimento, in cui non ci sarà più divisione.
 
     Questa consapevolezza non divisa è meditazione.
     Puoi usare qualunque cosa. Mentre mangi, mangiare può diventare meditazione…. se non c’è colui che mangia. Mentre cammini, camminare può diventare meditazione… se non c’è colui che cammina. Quando ami, allora l’amore può diventare una profonda meditazione… se non c’è colui che ama, se colui che ama scompare.
     L’amore con colui che ama diventa velenoso, ma l’amore senza colui che ama diventa divino, e improvvisamente si apre qualcosa di sconosciuto.
     Quello che fai nel presente può essere banale. Uno spettatore, dal di fuori, può anche non essere consapevole di ciò che sta accadendo; può perfino pensare che i meditatori siano impazziti. Perché sono lì che saltano e piangono e singhiozzano e ridono; stanno facendo di tutto. Oppure se ne stanno seduti in silenzio o fanno un gran chiasso, ma qualunque cosa stiano facendo, accade senza che ci sia colui che la fa. In realtà la  lasciano accadere , non la stanno facendo; sono aperti ad essa.

     IAll’inizio è difficile. Non vuoi che le cose accadano senza di te, perché vuoi essere il maestro. Non dovrebbe succedere niente di cui tu non ne sia il maestro e controllore. Quindi all’inizio è difficile.  Ma con il trascorrere del tempo, più senti la libertà che arriva con la morte della tua mente che controlla – più senti la freschezza che ti arriva quando lasci andare il controllo – più riesci a ridere. E allora, proprio in quel preciso momento, inizi a sentire che la mente è la parte distruttiva in te, e che colui che possiede -  il controllore – è il tuo vincolo.
     Non puoi diventare consapevole di questo guardando qualcun altro, ma sentendolo, passo dopo passo. Allora, in un’esplosione improvvisa, non ci sei più: colui che agisce è scomparso e rimane solo l’azione. Con questo arriva la libertà, arriva la consapevolezza, con questo diventi totalmente consapevole. Anzi, diventi pura consapevolezza.

Osho: "Meditation: The Art of Ecstasy"

... Per saperne di più sullo stadio cinque.




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