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Quarantanove anni, insegnante professionista,
ha studiato psicologia all’Università di Berlino. Ha proseguito
specializzandosi in terapia del respiro con Ilse Middendorf,
successivamente, tirocini in Rebirthing, Primal, Tanta,
Costellazione Familiare. Dopo l’incontro con Osho nel 1976
ha rifocalizzato il suo lavoro sulla meditazione. Per diversi anni ha
tenuto gruppi in Europa.
Dalle mie osservazioni e dalla mia conoscenza
in bioenergetica e terapia del respiro, vedo che, da un punto di vista
terapeutico, la Dinamica ha tutte le componenti di bioenergetica –
perché a livello periferico, lavora sulla muscolatura
e sul lasciar uscire le tensioni e, a livello interiore, creare
lo spazio necessario per rilassarsi nel centro della propria energia.
Quest’ultima parte corrisponde allo stadio della meditazione. Nella
fase della celebrazione (quinto stadio) la Dinamica ristabilisce un
giocoso e rilassato equilibrio.
Quando la nostra energia segue il suo
flusso naturale di espressione e di rilascio, il rilassamento arriva di
conseguenza – così come lo si può osservare nei bambini.
Questa dinamica riflette il programma interno del nostro sistema
nervoso – il sistema simpatico e parasimpatico. Perciò abbiamo
insito in noi questo sistema di equilibrio interno.
Crescendo questa dinamica viene
completamente disturbata e il flusso naturale dell’energia –
rilasciare e rilassarsi - si blocca. Potrebbe succedere, per
esempio, quando un bambino è arrabbiato e la madre
lo intima verbalmente, o fisicamente, di smettere di comportarsi
in quel modo. Oppure nella nostra società, quando qualcuno a noi
molto caro muore, noi lasciamo uscire il nostro dolore solo in modo
molto contenuto. In altre culture – per esempio quella indiana o greca,
urlano molto e lasciano uscire il dolore e così l’energia
si può rilassare.
Questo equilibrio è la base
della vera salute – l’abilità a lasciare uscire, esprimere e
ritornare ad uno stato di rilassamento.
Connessione tra tensione/rilassamento e respiro
Dalle mie osservazioni e dalla mia conoscenza
in bioenergetica e terapia del respiro, vedo che, da un punto di vista
terapeutico, la Dinamica ha tutte le componenti di bioenergetica –
perché a livello periferico, lavora sulla muscolatura
e sul lasciar uscire le tensioni e, a livello interiore, creare
lo spazio necessario per rilassarsi nel centro della propria energia.
Quest’ultima parte corrisponde allo stadio della meditazione. Nella
fase della celebrazione (quinto stadio) la Dinamica ristabilisce un
giocoso e rilassato equilibrio.
Quando la nostra energia segue il suo
flusso naturale di espressione e di rilascio, il rilassamento arriva di
conseguenza – così come lo si può osservare nei bambini.
Questa dinamica riflette il programma interno del nostro sistema
nervoso – il sistema simpatico e parasimpatico. Perciò abbiamo
insito in noi questo sistema di equilibrio interno.
Crescendo questa dinamica viene completamente
disturbata e il flusso naturale dell’energia – rilasciare e
rilassarsi - si blocca. Potrebbe succedere, per esempio, quando
un bambino è arrabbiato e la madre lo intima
verbalmente, o fisicamente, di smettere di comportarsi in quel
modo. Oppure nella nostra società, quando qualcuno a noi molto
caro muore, noi lasciamo uscire il nostro dolore solo in modo molto
contenuto. In altre culture – per esempio quella indiana o greca,
urlano molto e lasciano uscire il dolore e così l’energia
si può rilassare.
La dinamica
è, in assoluto, lo strumento più ingegnoso a disposizione
dell’uomo moderno da utilizzare per liberarsi da tutte le
tensioni create dalla società e anche da quelle auto indotte.
Lo sport e la Meditazione Dinamica
E’ vero che le attività sportive - come
il nuoto, correre, o qualsiasi altra attività in cui ci si
applica realmente – porta ad un certo grado di rilassamento. Tuttavia
questi esercizi non possiedono alcuna forma di rilascio delle
tensioni emotive. Nel giocare a pallone puoi tirare calci, urlare, ma
il gioco è competitivo e orientato verso un obiettivo. Anche nel
fare jogging quotidianamente puoi competere con te stesso,
creandoti da solo dei nuovi obiettivi.
Le attività sportive sono ottime per la
salute ma non sono orientate allo spirito. Pur avendo degli
effetti fisiologici, non procurano un rilassamento profondo e, molto
spesso, non ci si concede il tempo per andare dentro e rilassarsi. Per
esempio, dopo una corsa si fa la doccia, la colazione e si va a
lavorare. Non c’è tempo o spazio semplicemente per sedersi
in silenzio e ascoltare quello che sta succedendo dentro di sé
dopo l’azione. Semplicemente ci si sposta da una attività ad
un’altra. E’ un continuo fare….
Quello che è necessario è un
equilibrio, ovvero l’introduzione della componente del non fare,
del lasciar andare e del muoversi all’interno di sé stessi.
Questo è il motivo per cui la Dinamica è così
geniale: è la combinazione dei due elementi. Puoi usare la
Dinamica come semplice esercizio fisico – e ti darà molto di
più di questo!
Osho ha lavorato con i principi
fondamentali dell’attività, per sciogliere le tensioni del
sistema nervoso simpatico; dell’inattività, per riequilibrare il
sistema parasimpatico e della celebrazione, per raggiungere uno
stato di equilibrio.
La celebrazione
La celebrazione è l’elemento che
rende così diverso l’approccio di Osho alla meditazione e
alla vita – crea la leggerezza dell’accettazione e la consapevolezza su
ogni aspetto umano.
La gente pensa che celebrazione
significhi
dover essere sempre allegri. Nella mia esperienza trovo che
celebrazione significa smettere di costringermi costantemente a
migliorarmi, significa guardare la realtà per quello che
è, con un “si”, di accettazione. Per esempio, accettare quando
sono veramente arrabbiata o triste, e realizzare semplicemente, in modo
consapevole, che io sono senza giudicarmi né creare divisioni
dentro di me; semplicemente rimanendo con ciò che sento
senza identificarmi.
Questo è quello che la celebrazione
fa: riporta semplicemente ad essere.
Il buddismo, il cristianesimo e anche lo yoga, basano la loro
popolarità sulla sofferenza. La celebrazione mina tutto questo
alla radice.
Perché lo stadio della
celebrazione è così importante? – perché l’uomo ha
paura di perdere il controllo.
Questa è la più grande paura
dell’uomo, perché ci è stato insegnato che quando non ci
controlliamo, siamo distruttivi ma di fatto è esattamente
l’opposto: proprio perché abbiamo imparato a controllarci non
siamo più in contatto con il nostro istinto di base – che
è in contatto con la vita - e diventiamo distruttivi verso
la vita.
Lo yoga è controllo: pranayama
tiene i praticanti in una situazione di controllo conscio, ma non li
connette con una naturalezza spontanea, con la naturalezza dell’essere
umano. Questo controllo conscio va a rafforzare quello che
già fa la società. Quindi, anche se sembra che aiuti un
po’, a livello spirituale e di rilassamento non è
così. Lo yoga è al servizio dei nostri condizionamenti.
La Dinamica, no.
Spezzare le
catene del controllo
Con una profonda e caotica respirazione di
“fuoco”, il corpo viene attivato a ritornare a respirare in modo
naturale. Dà al corpo l’opportunità di respirare
come necessita e non secondo il controllo della mente.
Questo modo di respirare scardina tutti
i modelli di respirazione trattenuta sia inconsci che consolidati con
cui controlliamo i nostri impulsi naturali e la nostra energia vitale.
Al corpo “viene dato il permesso” di rispondere nuovamente in maniera
naturale. E’ come se i vari modi di trattenere il respiro fossero
dei sassi in un fiume. Una volta che vengono spostati o dissolti, il
fiume torna a fluire come dovrebbe.
Una volta tolto il controllo sugli schemi del
respiro, nel primo stadio l’energia fluisce molto più
liberamente perché il corpo ha iniziato a creare energia.
Ora nel secondo stadio, il corpo è pronto a spezzare il
controllo sui modelli di trattenimento emotivo.
E’ vero che noi abbiamo bisogno di lasciar
uscire le emozioni, tramite la catarsi, perché siamo
così repressi a livello emotivo, specialmente nelle emozioni
primarie come la collera e rabbia, che c’è bisogno anche
dell’utilizzo della nostra voce.
Questa è una parte dello stadio
della catarsi. Però, se ci identifichiamo solo nello
stadio del far uscire la rabbia, perdiamo il punto vista.
Ovviamente c’è una
grande libertà nel lasciar uscire la rabbia attraverso la nostra
voce, nel sentire la forza e la libertà di espressione di una
emozione primaria. Ma la catarsi non è solo rabbia: altri cose
possono venire a galla.
Se permettiamo alle energie del nostro corpo
di muoversi attraverso la catarsi, molte cose possono emergere da
dentro: il nostro animale interiore, ruggire, strisciare,
mordere; o impazzire… suoni ed espressioni corporee apparentemente
senza senso; comportamenti regressivi; ridere, piangere.
Questo stadio permette al corpo di uscire totalmente dal controllo
della mente - all’interno di questa struttura - e rimanendo
sempre consapevole.
Nella
società non esiste alcun luogo dove esprimere un comportamento
così totalmente libero. Ma con tutto quello che si
accumula, questo è assolutamente necessario perché
ci riporta alla sorgente della nostra energia, cioè
nel nostro corpo.
La maggior parte delle nostre malattie
nascono da influenze ambientali e da un regime alimentare
sbagliato. Poiché il corpo non può eliminare questi
effetti negativi, la malattia si sposta all’interno verso il
sistema nervoso.
Il termine di paragone: Sentirsi bene!
La Dinamica è iniziare a sentire di
nuovo il corpo permettendogli di muoversi secondo la sua
vitalità e necessità - in tutte le sue
manifestazioni, perché siamo parecchio scollegati dagli impulsi
del nostro corpo. Io suggerisco alle persone di aiutare il processo
utilizzando le braccia durante la respirazione – lasciando che il corpo
apra le braccia all’altezza del torace, il diaframma e tutti gli altri
muscoli collegati al movimento del respiro. Altrimenti, la mente prende
di nuovo il sopravvento creando un modo meccanico di respirare.
Suggerisco di iniziare a respirare e a muoversi
lentamente in modo da sentire il movimento, così da
potersi rilassare in esso lasciando che sia il corpo a condurre il
movimento; di nuovo, anziché esser loro “a fare”…
perché nel momento in cui il corpo si sente libero, ci si
sente bene.
E’ un’indicazione – quando il corpo prende il
sopravvento improvvisamente ti senti bene. Si tratta di capire il
trucco; lo capisci quando
realizzi: “ non devo fare, il corpo prende il sopravvento e si
diverte! Io sono lì ma non sono io a fare”.
Totalità
Quando diciamo di essere senza limiti,
essere totali, la gente pensa “devo spingermi oltre me stesso, devo
fare uno sforzo mentale”. All’inizio, devi fare uno sforzo
mentale – devi prenderti l’impegno di fare la Dinamica, devi
decidere di fare la respirazione di fuoco, ma poi devi lasciare
che il corpo si muova e tu diventi solo un testimone.
Nella Dinamica, se veramente permetti al
corpo di prendere il sopravvento, sperimenterai una totalità
rilassata… che è ben diversa da qualsiasi concetto di
totalità che la maggior parte di noi ha.
Anche questo è un trucco - essere
totale e rilassato: wu wei – fare attraverso il non-fare.. E’ un
malinteso per le persone che lo interpretano come un fare nulla.
Consiste nell’ avere un contatto profondo con noi stessi che parte da
dentro e muoversi da uno spazio interiore di pace e di non
controllo.
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