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Dalla Germania, Devapath Peters MD oltre ad
essere medico, è terapista del respiro, della primal, dell’arte
del relazionarsi intimamente, e della dinamica della leadership.
Conduce gruppi in tutto il mondo, attualmente sta scrivendo un libro
sulla trasformazione personale e sta incidendo una serie di CD sulle
meditazioni attive connesse al respiro.
Per me la Dinamica fornisce una trasformazione
dell’attività sportiva. Sto parlando dello sport inteso in senso
positivo – come i samurai che combattono fra di loro, come fosse un
gioco, senza competizione.
La Dinamica è una moderna
trasformazione dello sport non solo perché corpo e mente si
riavvicinano veramente – crea un ponte tra corpo e mente - ma la Dinamica lavora anche sul
condizionamento che abbiamo sulla competizione.
E’ una vera attività fisica che
fondamentalmente fai per te stesso, per cui non c’è nessuno con
cui competere. Qualsiasi programma condizionato tu possa avere – che tu
voglia fare la Dinamica molto bene, sia che la saboti
perché combatti contro le tue stesse energie – con la Dinamica
tutto diventa molto chiaro.
Quale è la diversità di incidenza della
Dinamica e di una qualsiasi attività sportiva come il correre?
Anche se nello jogging puoi osservare la tua
mente, quello che manca – specialmente all’inizio – è l’elemento
emotivo e di apertura al sentire in generale.
Anche se i tennisti della nuova generazione
respirano più rumorosamente quando giocano, questo non è
sufficiente per il rilascio delle emozioni. Pur facendo uscire
alcune emozioni, lo jogging non crea una profonda connessione tra
le emozioni e il loro rilascio. Può servire per far uscire un
po’ di rabbia, forse, ma più spesso si utilizza lo jogging per
reprimere e controllare le emozioni anziché per trasformarle e
riconnettersi con l’arte del sentire.
Possiamo definire se si tratta di sport,
terapia e meditazione a seconda di quanto queste pratiche
incidano sugli strati del carattere di una persona.
Con la Dinamica, a differenza degli sport
tradizionali, penetri e vai oltre gli strati della personalità.
Questa dimensione in occidente è stata
resa chiara da W. Reich quando ha scoperto gli strati di energia
nella nostra personalità. Gli sport toccano
solamente gli strati più esterni. La terapia va lievemente
più in profondità ma rimane ancora alla periferia
confinata all’interno della personalità. La meditazione
classica tocca strati più profondi. Lo strato più
superficiale, quello che Perls chiama “lo strato della cacca di
gallina” corrisponde alle regole sociali, dietro a questo c’è lo
strato delle credenze sociali. Entrambi sono modi di vivere molto
superficiali. L’attività sportiva solitamente si muove
all’interno di questi due livelli.
La terapia rivoluzionaria, iniziata con
Reich, ha osservato meglio lo strato successivo: lo strato della
modalità espressiva dimenticata. Reich lo chiamò lo
strato della distruzione, catarsi o negatività.
Dopo questo strato viene quello che la terapia
a volte raggiunge: lo strato dell’energia vitale e orgasmica dove sei
riconnesso con il succo della vita. Poi viene lo strato che Freud ha
menzionato e successivamente rinnegato: lo strato della morte.
Normalmente la terapia si ferma prima. Ma la meditazione va avanti,
allo strato della morte e arriva al cuore, all’essenza o alla
qualità del Buddha, o come tu lo voglia chiamare.
Le terapie più evolute parlano di
“strato centrale”, ma nella
meditazione diventa molto chiaro che esistono livelli più
profondi ancora di quelli che i terapisti riconoscono come essere il
nucleo. Loro si fermano alla identificazione
corpo-mente, la meditazione va oltre.
E’ possibile mantenere lo strato più
esterno della personalità, cioè la “merda di gallina”,
solo con una respirazione superficiale. Devi respirare il più
superficialmente possibile per reprimere i tuoi sentimenti; se non
trattieni il respiro non ci può essere repressione. Nel momento
in cui rompi il contratto sociale di reprimere il respiro, ti scontri
con questo livello sociale. Inizi a sgomberare il campo e a
riconnetterti con il tuo mondo interiore nascosto.. nascosto
nell’inconsapevolezza.
Nel primo
stadio della dinamica, ti ricarichi, rompi gli schemi sociali
e ti sposti nel secondo stadio, nella catarsi. Impazzisci – lasci
uscire tutto quello che hai represso – per 10 minuti. Poi arrivi al
terzo stadio, saltare: aprendo il centro sessuale, cioè
riconnettersi con l’energia della vita… quello che la terapia
chiama lo strato centrale e che, dal punto di vista meditativo,
è solo a metà strada.
Poi arriva all’improvviso lo stadio dello
“stop”, il silenzio. Che cosa succede a questo punto? Muori.. muori
al tuo corpo, alla mente, alle tue emozioni. Incontri
lo strato della morte e a volte intravedi qualcosa al di là di
essa.
Dopo aver attraversato lo strato della morte,
entri nella celebrazione dello stato del Buddha.
Qual è il significato del “respiro di
fuoco” fatto nel primo stadio – l’espirazione forzata?
Il motivo della respirazione di fuoco,
caotica, veloce, profonda sta nei sui effetti su corpo, mente ed
emozioni. E’ una sorta di “pulizia dell’anima”. Con il
respiro energizzi in modo incredibile il corpo, crei una confusione nei
modelli mentali rigidi e condizionati e un’apertura per il rilascio
delle emozioni. La tua anima può finalmente respirare di nuovo!
E’ un trattamento anti-acido. L’acidità
è prima di tutto a livello corporeo. Nel nostro corpo abbiamo
così tanta acidità perché tratteniamo troppo
biossido di carbonio. Giornalmente il corpo è
costretto a lavorare molto per neutralizzarlo e si stanca. Se lo
immagazzini nei polmoni o nei tessuti ti rende emotivamente scontroso.
Tensioni emotive permanenti fanno stare i muscoli in uno stato di
contrazione cronica. Non hai più bisogno di fare body-building
perché la tensione cronica forgia i tuoi muscoli!
Per far lavorare i muscoli hai bisogno di
più ossigeno, ma trattieni il respiro; abusi delle tue
fonti di energia, produci più spazzatura – che stagna nel corpo
– e sei ancor più stanco ed esausto e finisci con il rovinarti
la salute.
Non facciamo circolare il respiro in modo
appropriato nei polmoni, così molta aria stantia rimane bloccata
lì.
Nella Dinamica scarichi al massimo i polmoni. Devi fare una
ispirazione profonda ed un’espirazione ancora più profonda.
Svuoti l’enorme riserva di aria bloccata che normalmente non utilizzi a
causa della respirazione poco profonda. Attingendo da
questa riserva fai uscire tutti i veleni che sono lì.
Pertanto, a mio giudizio, la respirazione di fuoco è un
anti-acido a livello fisico, un anti-rabbia a livello
psicologico. Noi siamo così “acidi”, così
arrabbiati, perché abbiamo immagazzinato troppa acidità
nei nostri corpi a causa del nostro condizionamento repressivo.
Dal punto di vista delle polarità .. il
respiro è come un circolo, yin-yang nella medicina cinese.
Quando sei impaurito inspiri, nel rilassamento espiri. Una
società repressa che si basa su paura e tensione, cronicamente
tende di più a inspirare e a trattenere il respiro. E’ il lato
maschile del respiro. E’ il lato del fare; hai bisogno di inspirare per
essere pronto per l’azione. La paura è il lato femminile. Questa
è l’espirazione ed è anche il lato del lasciar andare,
del rilassamento e della fiducia.
Puoi notare che una società che incoraggia il
trattenimento del respiro è molto orientata verso il lato
maschile e condanna la parte femminile. Oppure puoi notare che se, in
certe società, la donna è condannata, la società
stessa condannerà sempre l’espirazione ed anche le
qualità ad essa correlate.
Nel primo
stadio, se ti focalizzi sul far uscire il respiro, stai ridando potere
al lato femminile Devi andare ad un livello esagerato
del lato femminile per ritornare ad uno stato naturale di equilibrio
tra inspirazione ed espirazione. A livello psicologico profondo –
maschile significa vita – l’inspirazione - e femminile,
l’espirazione, significa la morte. La nostra paura latente si
riflette nella nostra paura di espirare profondamente.
Altro modo per spiegare: Osho parla
dell’inspirazione paragonandola alla solitudine, l’espirazione
all’amore. Semplicemente osservando il modo di respirare dei membri di
una società riesci a tracciare un profilo sociale.
Semplicemente osservando il respiro delle persone, puoi vedere se le
loro vite sono radicate nell’amore o nella paura. Solo
osservando il tuo respiro puoi diventare consapevole del tuo modo di
vivere!
Nel secondo stadio c’è la pulizia
delle emozioni. Questo significa che i muscoli possono
rilasciare le vecchie tensioni. Il cervello rilascia molte tensioni,
probabilmente aprendo nuovi sentieri tra le due diverse parti del
cervello che sono rimaste bloccate dalle emozioni sin dai tempi
dell’infanzia e che non hanno permesso lo sviluppo di una intelligenza
più profonda. Il sistema circolatorio inizia nuovamente a
rilassarsi. Ci spostiamo da un incontro ravvicinato con un attacco
mortale di cuore verso un attacco d’amore e di gioia.
Se tu porti qualunque cosa porti al
massimo della sua attività, poi ti puoi rilassare ad un livello
molto più profondo. E non dimenticare, il rilassamento
più profondo è la meditazione.
Per alcune persone il terzo stadio della Dinamica –
saltare su e giù urlando “Hoo” per 15 minuti – è
veramente una grande sfida. Cosa succede durante questo stadio?
Originariamente nei “campi di meditazione” di
Osho, il terzo stadio consisteva nel respirare profondamente, lasciando
il corpo libero di muoversi, intanto chiedevi a te stesso “Chi sono
io?”… continuandolo a ripetere come un martellamento sulla tua
consapevolezza. Ancora adesso si riesce a sentire l’eco della
versione originaria della Dinamica nel terzo stadio..
La posizione delle braccia distese verso
l’alto sopra la testa mentre stai urlando “hoo” – sembra che apra il
diaframma. Saltare con le braccia alzate è qualcosa che
facevi da bambino: alzando le braccia alzi la tua energia. Puoi
immaginare che le braccia ti stiano tirando su. Un bambino ama fare
questo – distendere le braccia.
Se, invece, lasci che le braccia stiano
giù, continui a tenere il controllo nelle spalle e collo e tieni
le costole in una posizione di chiusura. Quando ti apri, le costole si
espandono, il diaframma si rilassa e usi i muscoli della schiena che
normalmente sono contratti.
Inoltre, quando apri il diaframma .. è
come la vibrazione del tamburo. La vibrazione del suono e del respiro
entra in contatto con la base pelvica, con il diaframma, con la parte
superiore dei polmoni, con la base muscolare della bocca e con l’intera
struttura ossea della testa, inclusa la base del cervello. Nel saltare,
tutti gli strati vibrano e suoni il “tamburo” con lo “hoo”. Questa
vibrazione pulisce a livello fisico, energizza il sistema nervoso
e permette di far venire in superficie le energie nascoste.
La Meditazione Dinamica crea una
consapevolezza psicosomatica: senti il tuo corpo. Raggiungi una
connessione diversa con il tuo corpo-mente, perché – questa
è la naturale conseguenza – senti di nuovo te stesso. Sentendoti
inizi nuovamente a volerti bene. In amore con la vita, una nuova
libertà ti sta aspettando!
Nel contatto con il mondo esterno noi usiamo la maggior
parte della nostra energia attraverso gli occhi. Così ha senso
chiuderli quando ci muoviamo verso il dentro – come, per esempio,
durante tutta la Dinamica - in modo che tutta la
nostra energia si muova in questa direzione. Vedi qualche altro
significato nel tenere gli occhi chiusi, persino bendati, come Osho
suggerisce?
Chiudendo gli occhi ti connetti con le
qualità femminili. Questo è menzionato nel libro “Il
Segreto dei Segreti” di Osho.
L’energia maschile si muove attraverso gli
occhi, quella femminile attraverso le orecchie. Gli occhi sono
più aggressivi e le orecchie possono solo recepire… il che
è una sfida totale per la tua mente, perché quando chiudi
gli occhi e ti focalizzi sull’ascoltare, apri nuove strade.
Può essere che gli occhi siano connessi
con la parte logica del cervello, mentre l’ascoltare è
connesso con il lato intuitivo. Se è così, chiudere
gli occhi durante la Dinamica dovrebbe essere un aiuto nel creare un
ponte tra i due emisferi. E una ulteriore integrazione di entrambi gli
emisferi potrebbe portare una rivoluzione nella nostra vita.
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